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Orientamento Sessuale

Attualmente l’identità sessuale è considerata un costrutto multidimensionale costituito da quattro distinte componenti:

– Sesso biologico: l’appartenenza biologica al sesso maschile o femminile determinata dai cromosomi sessuali.

– Identità di genere: l’identificazione primaria della persona come maschio o femmina, solitamente stabilito nella prima infanzia ed è influenzato sia dalle predisposizioni biologiche che dall’apprendimento sociale.

– Ruolo di genere: l’insieme di aspettative e ruoli su come gli uomini e le donne si debbano comportare in una data cultura e in un dato periodo storico. Per esempio nella nostra società, una donna corpulenta, con scarsa igiene personale, che beve alcol o che usa un linguaggio scurrile è probabilmente percepita come meno femminile di altre donne; analogamente, un uomo che gesticola eccessivamente, un uomo appassionato di moda o un uomo insicuro è probabilmente percepito come meno virile di altri uomini.

– Orientamento sessuale: l’attrazione erotica ed affettiva per i membri del sesso opposto, dello stesso sesso o entrambi ; può essere omosessuale, bisessuale o eterosessuale.

L’identità sessuale è quindi quel processo nel quale il sesso biologico, i valori culturali e quelli personali annessi alla sessualità influenzano le percezioni di sé e i comportamenti del bambino e, in futuro, dell’adulto; l’individuo prende coscienza dell’identità sessuale tra i 18 mesi e i 3 anni.

Il Disturbo dell’Identità di Genere ha due caratteristiche principali, le quali devono essere entrambe presenti: – deve esserci un’intensa e persistente identificazione con il sesso opposto e un persistente malessere riguardo al proprio sesso o un senso di estraneità riguardo al proprio genere sessuale, ovvero le caratteristiche fisiologiche e genetiche circa il sesso alla nascita; – deve esserci un significativo disagio nell’area sociale, lavorativa, affettiva e familiare.

Molti individui con Disturbo dell’Identità di Genere si isolano socialmente e tale isolamento, unito alla discriminazione sociale, contribuisce alla scarsa autostima e all’aumento del ritiro sociale.

Infertilità e Intimità Dopo Gravidanza

Una delle problematiche che una coppia può attraversare nel corso della propria vita è l’esperienza dell’infertilità, intesa come incapacità a procreare, un’esperienza spesso traumatica che può costituire un momento di crisi, portando con sé risvolti psicologici, sociali e sessuali che possono danneggiare il benessere del singolo e della coppia.

La nascita di un figlio, e di conseguenza il diventare genitori, rappresenta molto spesso uno dei punti cardine sul quale si basa la creazione della relazione della coppia e, nel momento in cui la capacità di avere un figlio viene meno, la coppia potrebbe entrare in crisi. Talvolta invece la paura di diventare genitori potrebbe portare a un alto stato di ansia e stress che potrebbe causare disfunzioni sessuali che a loro volta possono portare all’infertilità; spesso infatti la maternità diviene quasi un’ossessione, aggravata anche dalle pressioni sociali e familiari.

Nel caso in cui la coppia presenti difficoltà legate all’infertilità, l’intimità sessuale rischia di essere vissuta in modo alterato da parte di entrambi i partnerche spesso vengono colti da sconforto e vanno incontro ad una serie di difficoltà psico-fisiche e sessuali.

La medicalizzazione della procreazione, inoltre, può compromettere la sessualità, che da ludica e spontanea, può diventare esclusivamente di tipo riproduttivo perdendo la valenza di comunicazione, di intimità e di condivisione.

La coppia che non riesce ad avere un bambino necessita di cure, di assistenza e di un adeguato supporto psicologico. In quanto sessuologa mi propongo di aiutarequelle persone in cui le difficoltà sessuali sono diventate una fonte primaria di ansia, stress e conflitti tra partner.

Per le coppie che non hanno problemi di infertilità la nascita di un figlio è un momento molto importante del loro percorso e rivoluziona e rimescola gli equilibri creati nella relazione: nel nuovo ruolo di genitori può succedere che uno o entrambi i membri della coppia abbiano difficoltà a ritrovare la vecchia intimità dopo la gravidanza.

La donna, con la gravidanza, sperimenta il proprio corpo che si modifica giorno dopo giorno e questo può portarla a credere di non essere più attraente per il compagno e di non essere più in grado di sedurre. Molti uomini possono rimanere colpiti da alcuni aspetti relativi al parto e dalla sofferenza della propria compagna, che ha il nuovo ruolo di madre. Inoltre la presenza del bambino, con le sue continue richieste, modifica le dinamiche e il modo in cui i partner interagiscono, può far sentire alla coppia la mancanza di un’intimità in cui potersi ritrovare e un profondo senso di stanchezza.

Nel mio lavoro di sessuologa aiuto a recuperare l’intimità dopo la gravidanza contribuendo al benessere all’interno della nuova relazione madre-padre-bambino; è utile mantenere uno spazio esclusivo per la coppia, sia psicologico che fisico, all’interno del quale mantenere vivi tutti gli aspetti della relazione, sia amicale che erotica, romantica o ludica, ridefinendo così gradualmente tutti gli equilibri.

Sarò felice di accogliervi nel mio studio a Firenze ed ascoltare i vostri dubbi sui problemi legati all’infertilità e all’ intimità dopo la gravidanza. Potete contattarmi attraverso il mio indirizzo email oppure usare la pagina contatti sul mio sito.